Piantedosi: “serve un approccio europeo per sviluppare un sistema di gestione della migrazione”

Piantedosi: “serve un approccio europeo per sviluppare un sistema di gestione della migrazione”

Ieri, 22 maggio 2023, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si è recato a Bruxelles per una riunione di coordinamento sul negoziato del Patto europeo di Asilo e Migrazione con gli omologhi di Germania, Francia, Spagna (prossima Presidenza della UE), Belgio (presidenza dal gennaio del 2024) Svezia (presidenza in corso) e Repubblica Ceca.
Secondo Matteo Piantedosi, l’emergenza migranti “che stiamo vivendo dimostra che per arrivare a una soluzione sostenibile e di lungo termine bisogna riformare le norme dell’Ue in materia di asilo”. Parlando da Bruxelles, il ministro dell’Interno sottolinea la necessità di “un approccio europeo per sviluppare un sistema di gestione della migrazione e il potenziamento del sistema dei rimpatri”.
“Quello di oggi – ha dichiarato Piantedosi – è stato un confronto costruttivo. L’emergenza migratoria che stiamo vivendo dimostra che per arrivare a una soluzione sostenibile e di lungo termine bisogna riformare le norme della UE in materia di asilo e migrazione. Questa riunione dimostra la volontà di confrontarsi concretamente prima del Consiglio di giugno”.

“Serve un approccio europeo per sviluppare un sistema di gestione della migrazione e il potenziamento del sistema dei rimpatri” ha concluso il titolare del Viminale.

“La migrazione in questo momento è uno dei problemi più grandi del mondo. Non funziona solo dai Paesi poveri ai Paesi ricchi, è multidirezionale e coinvolge tutti. Quello che sta succedendo in Ucraina ci dimostra che è un problema universale ed è una questione che va affrontata in maniera olistica”. Lo dice all’ANSA Wole Soyinka, primo scrittore africano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1986.

Vera grande stella del Salone del Libro di Torino 2023, Soyinka è stato protagonista nella giornata di domenica, 21 maggio 2023,  del più atteso incontro della manifestazione con il suo ritorno al romanzo dopo 48 anni con Cronache dalla terra dei più felici al mondo (La nave di Teseo).

“Ovviamente per il continente africano è una questione particolarmente dolorosa perché si accompagna a dei disastri e difficoltà come attraversare il deserto del Sahara, come le ragazzine che vengono sequestrate e magari vendute in schiavitù, come gli annegamenti nel Mediterraneo. L’Europa dovrebbe prendere atto che è una questione globale e non legata a un posto e a un popolo” dice Soyinka. Cosa bisognerebbe fare? “Prima di tutto non è sufficiente un incontro singolo o episodico. Ci vorrebbe una commissione globale che continuamente si occupa della questione della migrazione che venga dalle Nazioni Unite, da un risultato di iniziative da varie regioni che siano interessate al fenomeno poco importa. Quello che conta è che ci si metta tutti attorno ad un tavolo e si discuta tutti insieme. Quando dico che bisogna trattare questa materia in maniera olistica intendo proprio questo” sottolinea.

 

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