Messina, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino inaugura una mostra virtuale su Filippo Juvarra

Messina, “Filippo Juvarra, regista di corti e capitali. Dalla Sicilia, al Piemonte, all’Europa” è il titolo della mostra, inaugurata nei giorni scorsi in modalità virtuale, alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino. A renderlo noto, l’Assessore alla Cultura Enzo Caruso che nell’esprime compiacimento per l’iniziativa promossa dalla Biblioteca torinese finalizzata a promuovere ed offrire ai visitatori la più grande raccolta di disegni del grande architetto, scenografo e incisore messinese, ha ricordato che già nel maggio scorso, nell’ambito del progetto “Il Maggio dei libri 2019”, fu presentata la ristampa di “Amore ed Ossequio di Messina in solennizzare l’acclamazione di Filippo V di Borbone” di Nicolò M. Sclavo, edito a Messina nel 1701 con otto incisioni di Filippo Juvarra, curata da Giovanni Molonia, lo scomparso studioso di storia patria che ne aveva firmato l’ampia premessa.

Relativamente all’esposizione di Torino, la cospicua raccolta di disegni del celebre architetto e dei suoi collaboratori fu acquisita dalla Biblioteca torinese negli anni 1762-1763, arricchita poi nel 1857 dell’album noto con l’attuale segnatura “Riserva 59.4”, l’unico composto dell’artista messinese dotato di un propri originale titolo: “Penzieri diversi p. studio d’architettura fatti da me D. Filippo Juvarra a 9 luglio 1707 in Roma”.
Gli album esposti offrono il profilo di un artista “a tutto tondo”, dentro e oltre il barocco, non soltanto quello di geniale architetto, ma anche, come testimoniato dai suoi disegni, vedutista, scenografo e interior designer. Tre sono i filoni nei quali si sviluppa il percorso espositivo, arricchito da un apparato multimediale che permette lo sfoglio di tutto il corpus su monitor a parete: il primo dedicato agli studi di Juvarra e dei suoi collaboratori più legati alle architetture, religiose e civili; il secondo nucleo ripercorre l’attività di Juvarra scenografo, in particolare quella degli anni romani, tra il 1709 e il 1714, mentre la terza sezione è incentrata sul legame storico-politico-culturale tra Sicilia, Piemonte ed Europa.
La mostra è corredata da una corposa pubblicazione che ospita saggi per l’inquadramento storico, artistico e culturale della produzione juvarriana e anche l’inventario aggiornato dell’intero Corpus juvarrianum edito dal Centro Studi Piemontesi.
Una prima clip di presentazione della mostra è visionabile a questo link.

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